A cosa serve lo Strumento di Pianificazione delle Parole Chiave
Il Keyword Planner (strumento di pianificazione delle parole chiave) è uno strumento gratuito di Google Ads pensato per gli inserzionisti che vogliono pianificare al meglio le proprie campagne pubblicitarie. Con questo strumento possiamo individuare le parole chiave più rilevanti per la nostra attività, analizzarne il volume di ricerca e la competitività tra inserzionisti, e avere indicazioni sul costo per clic (CPC) previsto. La potenza del Keyword Planner risiede nella sua capacità di combinare dati storici delle ricerche Google con previsioni future, in modo che si possano stimare i risultati di possibili campagne. In pratica, possiamo scoprire nuovi termini di ricerca su cui puntare, capire quante persone cercano quelle parole ogni mese, e capire quanto potrebbe costare fare pubblicità per raggiungere chi ricerca quei termini. Questo strumento è estremamente utile sia per chi vuole avviare una nuova campagna di annunci Google su misura del proprio pubblico sia per chi è interessato alla ricerca delle parole chiave ai fini di ottimizzazione SEO e SEM. Grazie al Keyword Planner, possiamo prendere decisioni più informate sulla selezione delle parole chiave, sul budget da destinare alle campagne e sul targeting del pubblico, risparmiando tempo nella fase di preparazione.
Ricerca di parole chiave e nuove opportunità di mercato
Ricerca di parole chiave: lo strumento ci aiuta a scoprire le keyword più rilevanti per la nostra attività. Possiamo inserire un termine generico che descrive il nostro prodotto o servizio e ottenere una lista di parole correlate, visualizzando per ciascuna il volume di ricerca medio. In questo modo individuiamo idee per contenuti (blog, articoli, pagine prodotto) o annunci Google che corrispondono esattamente alle ricerche degli utenti. Inoltre, analizzando le parole chiave correlate possiamo scoprire domande frequenti o nuovi trend di ricerca nel nostro settore. Questo processo di ricerca delle parole chiave è fondamentale sia per le campagne SEM (per trovare quali termini di ricerca utilizzare negli annunci) sia per la SEO, perché ci indica quali argomenti e query stanno cercando gli utenti sul mercato.
Pianificazione delle campagne e definizione del budget
Pianificazione delle campagne: il vero vantaggio di questo strumento è la possibilità di definire un piano pubblicitario concreto. Possiamo aggiungere al piano le parole chiave selezionate e assegnare un budget di riferimento per capire cosa ci possiamo aspettare. Ad esempio, impostando un budget giornaliero possiamo vedere una stima di quanti clic, impression e conversioni potremmo ottenere, considerando i CPC suggeriti. In questo modo prevediamo i risultati della campagna in anticipo: se i numeri non sono sufficienti, possiamo aggiustare l’offerta o ampliare la lista di keyword. Il Keyword Planner ci mostra anche le offerte di costo per clic per la prima pagina (bassa e alta) relative alle parole chiave scelte: questo ci aiuta a valutare quanto investire per competere efficacemente. Grazie a queste stime di budget e offerta, possiamo pianificare campagne più precise, assegnare risorse adeguate alle parole chiave e ottimizzare gli annunci Google in base ai risultati previsti.
Come funziona lo Strumento di pianificazione delle parole chiave
Per utilizzare il Keyword Planner è innanzitutto necessario accedere al proprio account Google Ads (è sufficiente un account Google gratuito). All’interno della piattaforma si trova lo strumento di pianificazione delle parole chiave nel menu strumenti – pianificazione. Una volta aperto lo strumento, ci troveremo di fronte a due opzioni principali: possiamo scegliere di scoprire nuove parole chiave o di ottenere volumi di ricerca e previsioni su keyword che già conosciamo e vogliamo valutare. Nella prima modalità inseriamo termini o URL correlati alla nostra attività e lo strumento genera una lista di keyword correlate, mostrando per ciascuna il volume di ricerca mensile medio stimato, il livello di concorrenza tra gli inserzionisti e il cpc stimato. Nella seconda modalità possiamo caricare o digitare manualmente un elenco di parole chiave già individuate (ad esempio da analisi precedenti) per ottenere i relativi volumi di ricerca storici, la concorrenza e un’offerta di costo per clic suggerita. In entrambi i casi abbiamo la possibilità di selezionare parametri di targeting come la località geografica (paese o città), la lingua e il periodo temporale di riferimento, in modo da rendere i dati più pertinenti alla nostra campagna. Inoltre, possiamo personalizzare l’output applicando filtri aggiuntivi, ad esempio specificando categorie di prodotto o escludendo keyword negative. In questo modo, il Keyword Planner fornisce un set di dati personalizzato in base alle nostre esigenze pubblicitarie.
Generare idee e suggerimenti per parole chiave
Uno degli strumenti più utili del Keyword Planner è la sezione Scopri nuove parole chiave. In questa sezione possiamo generare idee di parole chiave a partire da termini di ricerca (keyword seed) o da un URL di riferimento (ad esempio, il sito di un concorrente o una pagina prodotto). In pratica noi inseriamo uno o più termini che descrivono il nostro prodotto o servizio, e lo strumento restituisce un elenco di parole chiave correlate. Di solito l’elenco include sia parole chiave generiche che long-tail, consentendoci di individuare opportunità meno ovvie ma comunque rilevanti.
Ad esempio, se vendiamo scarpe da corsa possiamo inserire “scarpe running” e ottenere idee come “scarpe da corsa uomo”, “scarpe running donna” o “scarpe sportive”, con relativi volumi di ricerca e concorrenza. Successivamente, possiamo utilizzare i filtri (ad es. per lingua, località o tema) per affinare i risultati: possiamo escludere alcuni termini, includere solo determinate regioni o aggiungere parole da una lista. Questo ci permette di restringere la ricerca alle keyword più pertinenti al nostro target di pubblico e al nostro messaggio pubblicitario.
Creare un piano delle campagne e analizzare le previsioni
Con la modalità Ottieni volumi di ricerca e previsioni possiamo operare da un’altra prospettiva: non cerchiamo nuove idee, ma analizziamo parole chiave già note. In questa sezione possiamo caricare un elenco di keyword (ad esempio termini identificati in precedenza o suggeriti da fonti esterne) oppure digitare parole di nostro interesse. Il Keyword Planner restituisce quindi dati aggregati per ogni termine: oltre al volume di ricerca medio mensile e al livello di concorrenza, viene indicato il costo per clic suggerito per posizionarsi ai vertici dei risultati di ricerca a pagamento. In pratica, possiamo utilizzare questa funzione per creare un piano di parole chiave personalizzato: scegliamo le keyword più rilevanti e le aggiungiamo al piano per monitorarne l’efficacia. Il piano mostra previsioni sul rendimento pubblicitario: in base a un budget di riferimento (ad esempio, 10 € al giorno) viene stimato il numero di clic, di impression e di possibili conversioni che potremmo ottenere. Queste informazioni ci aiutano a pianificare il nostro investimento: possiamo confrontare differenti scenari di budget o modificare le offerte per le parole chiave e capire come cambia la copertura potenziale della nostra campagna pubblicitaria.
Interpretare i risultati: volumi di ricerca, concorrenza e CPC
Dopo aver ottenuto un elenco di parole chiave dal Keyword Planner, dobbiamo interpretare i dati principali per selezionare quelle più adatte. La tabella dei risultati include generalmente tre indicatori fondamentali: il volume di ricerca medio mensile (quante volte al mese gli utenti cercano quella keyword), la concorrenza (o competitività) tra inserzionisti per quella parola chiave, e il costo per clic (CPC) suggerito per la pubblicità. Noi dobbiamo guardare questi valori nel contesto degli obiettivi: ad esempio, un termine con un alto volume di ricerca ma anche alta concorrenza potrebbe portare molte visite, ma richiederà un budget elevato per ottenere visibilità. Al contrario, termini con volumi di ricerca più bassi e concorrenza limitata possono essere più facili da posizionare con un piccolo budget, anche se porteranno meno traffico. In sintesi, è importante bilanciare volumi di ricerca, livello di concorrenza e CPC per individuare parole chiave che siano rilevanti per il nostro pubblico e sostenibili per il nostro budget. Nei paragrafi successivi approfondiremo ciascun indicatore: capiremo come leggere il volume di ricerca, quale significato ha la competizione e come usare le stime del costo per clic per pianificare efficacemente la nostra campagna.
Volume di ricerca: significato e utilizzo
Il volume di ricerca indica quante volte, mediamente al mese, gli utenti cercano una certa parola chiave su Google. Nella colonna del risultato, Google riporta la media delle ricerche mensili per quella keyword, spesso con range o numeri specifici. Questa metrica è fondamentale perché ci dà un’idea della domanda di mercato per quella parola chiave. In generale, parole chiave con volumi di ricerca elevati portano potenzialmente più traffico, ma sono spesso più competitive. È importante considerare che Google fornisce questo dato come media, e può variare nel tempo o a seconda della località. Ad esempio, una parola chiave popolare in tutta Italia può avere un volume molto più basso se considerata in un piccolo paese. Inoltre, il volume di ricerca non distingue tra keyword a coda lunga o varianti di ricerca simili: spesso nella tabella è presente la voce “parole chiave affini” che raggruppa varianti di un termine.
È importante combinare l’analisi del volume medio con strumenti come Google Trends per capire se il trend di ricerca per una parola chiave è in crescita o in declino. La comprensione del volume di ricerca ci permette di stimare quanti utenti potremmo raggiungere con una campagna su una determinata keyword.
Concorrenza tra inserzionisti (competitività)
Il valore della concorrenza (o competitività delle parole chiave) indica quanta competizione c’è tra inserzionisti per una determinata keyword. In pratica, Google Ads classifica la concorrenza come alta, media o bassa in base al numero di inserzionisti che fanno offerte su quella parola chiave. Una concorrenza alta significa che molte aziende stanno puntando su quel termine, quindi il costo per ottenere visibilità sarà maggiore. Termini con concorrenza bassa invece possono indicare nicchie meno sfruttate o parole chiave a coda lunga specifiche: sono più facili da inserire nelle campagne con budget limitati, ma portano meno traffico.
Per noi marketer è fondamentale bilanciare concorrenza e obiettivi: una parola chiave strategica può valere la pena anche se competitiva, se porta traffico qualificato. Possiamo filtrare i risultati mostrando solo parole chiave con bassa o media concorrenza se vogliamo ridurre i costi, oppure esplorare termini ad alta concorrenza se il nostro budget è elevato. In ogni caso, comprendere il livello di concorrenza ci aiuta a definire il targeting e la strategia di offerta della campagna pubblicitaria.
Costo per clic suggerito e pianificazione del budget
Il costo per clic (CPC) stimato indica l’offerta suggerita da Google per posizionare l’annuncio nelle prime posizioni. Nella tabella del Keyword Planner troveremo spesso due valori: l’offerta bassa suggerita e l’offerta alta suggerita, che rappresentano un intervallo di prezzo tipico che gli inserzionisti pagano per il primo posto in SERP. Questi valori sono calcolati sui dati storici di Google Ads e ci aiutano a prevedere quanto budget sarà necessario per coprire determinate parole chiave.
Ad esempio, se una parola chiave ha un CPC medio suggerito di 1,50 €, significa che dovremo offrire almeno quella cifra per ottenere visibilità. Il Keyword Planner ci permette di inserire un budget e vedere quante impression e clic possiamo aspettarci: ad esempio, con 10 € al giorno potremmo ottenere un certo numero di clic, mentre con 5 € ne avremmo probabilmente la metà. Comprendere il CPC stimato è quindi utile per bilanciare il budget di spesa con gli obiettivi di copertura e conversione della campagna. Naturalmente, il CPC effettivo può variare a seconda delle offerte degli altri inserzionisti e del punteggio di qualità, ma questi valori di riferimento ci danno un punto di partenza concreto.
Keyword Planner per SEO e campagne pubblicitarie
Anche se è nato per supportare le campagne a pagamento, il Keyword Planner è uno strumento prezioso anche per la ricerca delle parole chiave in ambito SEO. Per un team di marketing, questo significa poter sfruttare i dati di Google Ads per orientare sia le campagne PPC che le strategie di contenuto organico. In ottica SEM (Search Engine Marketing), utilizziamo il Keyword Planner per definire il targeting degli annunci Google e massimizzare il ROI: individuiamo le parole chiave su cui puntare e pianifichiamo offerte basate sui volumi e i CPC suggeriti. In ottica SEO, invece, il Keyword Planner ci aiuta a scoprire topic rilevanti e parole chiave a coda lunga da inserire nei nostri contenuti.
Ad esempio, possiamo cercare le varianti di una keyword principale con un buon volume di ricerca e bassi costi pubblicitari, così da ottimizzare il contenuto per argomenti che il pubblico cerca con minor concorrenza. Inoltre, possiamo analizzare tendenze di ricerca settoriali e opportunità di mercato: confrontando volumi di keyword affini, capiamo quali temi stanno crescendo in popolarità e pianifichiamo la produzione di contenuti di conseguenza. In sintesi, noi sfruttiamo il Keyword Planner per un’analisi delle keyword integrata: da un lato supporta le nostre campagne Google Ads, dall’altro ci fornisce spunti concreti per migliorare il posizionamento SEO.
Utilizzo in campagne Google Ads (SEM)
Nel contesto delle campagne Google Ads, il Keyword Planner è uno strumento fondamentale per ottimizzare le nostre strategie SEM. Per noi inserzionisti, questo significa utilizzare le parole chiave individuate per costruire gruppi di annunci mirati e definire offerte competitive. Ad esempio, possiamo dividere le keyword in base a intenti simili (ricerca informativa vs commerciale) e creare gruppi di annunci dedicati, personalizzando i messaggi in base alle parole chiave scelte. Inoltre, il Keyword Planner ci aiuta a impostare la geolocalizzazione (ad esempio per regione o città) e a scegliere la lingua di ricerca, in modo da mostrare gli annunci al pubblico giusto.
Analizzando i dati di volume e CPC, possiamo assegnare un budget specifico per parola chiave o per gruppo di annunci: termini con volumi elevati possono ricevere un budget maggiore per competere efficacemente. Questo processo di targeting e pianificazione ci permette di massimizzare la rilevanza degli annunci Google che mostriamo agli utenti, migliorando il tasso di clic (CTR) e la qualità delle nostre campagne.
Utilizzo nell’ottimizzazione SEO
Nel contesto della SEO, il Keyword Planner diventa un alleato per la ricerca delle keyword e la pianificazione dei contenuti. Lo strumento viene utilizzato in associazione a tool SEO professionali per individuare parole chiave e argomenti con buoni volumi di ricerca e possibilmente bassa concorrenza, in modo da focalizzare gli sforzi di ottimizzazione su termini realmente rilevanti. Ad esempio, possiamo trovare varianti a coda lunga che riflettono query molto specifiche degli utenti, spesso più facili da posizionare sui motori di ricerca.
Inoltre, i dati storici di Google Ads possono evidenziare stagionalità o tendenze emergenti: se notiamo una crescita nel volume di ricerca per un certo tema, possiamo preparare contenuti freschi e tempestivi per sfruttare quel trend. È importante però ricordare che il volume visualizzato è approssimativo e relativo alle ricerche globali: per un’analisi SEO completa combiniamo questi dati con altre fonti, come Google Trends e dati delle console di ricerca.
In definitiva, integriamo il Keyword Planner nelle nostre attività di ottimizzazione per il motore di ricerca per avere un vantaggio competitivo: anche se è un tool di Ads, ci aiuta a concentrarci sui termini giusti anche nella strategia organica.
Best practice e consigli per usare efficacemente il Keyword Planner
Per sfruttare al meglio lo Strumento di pianificazione delle parole chiave, è utile seguire alcune best practice. Ricordiamo innanzitutto che i dati del Keyword Planner sono indicativi e medi, quindi vanno considerati come linee guida da integrare con altri strumenti. Ad esempio, possiamo utilizzare Google Trends per verificare l’andamento di una keyword nel tempo, o guardare le query effettive degli utenti presenti nel nostro Google Analytics. Inoltre, è importante applicare filtri di targeting coerenti (come località e lingua) e definire keyword negative per escludere termini indesiderati. Un consiglio utile è diversificare la ricerca, includendo sia parole chiave generiche che quelle a coda lunga (più specifiche e a concorrenza minore). È anche consigliabile sperimentare diversi tipi di match (esatto, a frase, generico) per capire quale offre le migliori performance in base agli obiettivi di campagna. Monitoriamo costantemente le performance: aggiorniamo regolarmente l’analisi delle parole chiave per adattare la nostra campagna pubblicitaria o la strategia SEO alle nuove tendenze di mercato.
Fonti di dati aggiuntive e conferma delle parole chiave
Fonti di dati aggiuntive: il Keyword Planner offre ottime indicazioni, ma possiamo arricchire l’analisi con altri strumenti. Google Trends ci segnala le tendenze di ricerca nel tempo, mostrandoci se una keyword sta guadagnando o perdendo interesse. Google Analytics (o Search Console) ci mostra le query effettive che portano visite al nostro sito, aiutandoci a scoprire parole chiave di successo già in uso. Possiamo anche analizzare i siti dei concorrenti per vedere quali keyword stanno usando (ad esempio, osservando i meta tag o utilizzando strumenti di analisi SEO). In sintesi, incrociare i dati di diversi strumenti ci permette di validare le parole chiave scelte e individuare ulteriori opportunità di ricerca.
Monitoraggio e ottimizzazione continua
Ottimizzazione continua: definita la strategia e avviata la campagna, il lavoro non finisce. Dobbiamo monitorare regolarmente le performance delle parole chiave: il numero di impression, di clic, il CTR e le conversioni. Se alcune keyword non generano i risultati attesi, possiamo escluderle o diminuirne l’offerta, mentre termini con buone prestazioni possono ricevere maggiore budget. Allo stesso modo, nuovi termini di ricerca possono emergere durante la campagna: aggiungerli al piano ci aiuta a cogliere opportunità non previste. Questo ciclo di analisi e aggiustamenti continua a ripetersi: solo così miglioriamo progressivamente l’efficacia della nostra campagna pubblicitaria e otteniamo il massimo dal budget investito.